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2010. Dodici mesi di grandi mostre

di Damiano Laterza

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30 dicembre 2009
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Agosto. Ancora Venezia. Questa volta con la 12° Mostra Internazionale di Architettura. Ossia la Biennale dell'arte del costruire (dal 29 agosto al 21 novembre 2010). La nuova direttrice, la giapponese Kazuyo Sejima, spiega come vede la celebre kermesse: «La Biennale deve essere tutto e ogni cosa, fondamentalmente inclusiva, in dialogo costante sia con chi la fa, sia con chi la guarda. Gli edifici, l'atmosfera che essi creano e il modo in cui vengono concepiti, possono costituire il punto centrale di partenza della prossima Mostra Internazionale di Architettura. In generale, il processo della progettazione può divenire punto focale del dibattito architettonico contemporaneo e futuro. Vale a dire che possiamo selezionare e presentare opere in maniera tale che esse vengano comprese così come sono, piuttosto che come rappresentazioni. Tutto ciò può essere espresso attraverso un'architettura radicata nel suo utilizzo collettivo. Siamo ormai in pieno XXI secolo. Possiamo cogliere questa opportunità per fare un passo indietro e valutare lo spirito del tempo attuale attraverso il processo della Mostra Internazionale di Architettura. Ciò può chiarire l'essenza contemporanea dell'architettura e l'importanza di nuove relazioni nel momento in cui entriamo nel futuro. Un significativo punto di partenza potrebbe essere il concetto di confine e l'adattamento dello spazio. Questo potrebbe includere sia l'eliminazione dei confini, sia la loro evidenziazione. Qualsiasi componente della molteplicità di adiacenze proprie dell'architettura, può diventare un argomento. Si potrebbe sostenere che l'architettura contemporanea è un ripensamento e forse un alleggerimento dei confini stessi.»

Settembre. "I colori di Giotto - La Basilica di Assisi tra restauro e restituzione virtuale" è molto più che una mostra. Si tratta di un evento che – da Marzo a Settembre 2010 – comprende, anzitutto, la realizzazione del restauro dei dipinti murali di Giotto nella Cappella di S. Nicola della Basilica Inferiore della cittadina umbra. Un restauro aperto al pubblico, il quale, infatti, potrà salire sui ponteggi per ammirare da vicino "i colori di Giotto" e la sapiente attività dei restauratori.
Contemporaneamente, nei locali appena restaurati del Monte Frumentario, sarà allestita una mostra su Giotto com'era, che offrirà ai visitatori la possibilità di conoscere l'aspetto originale delle Storie di S. Francesco della Basilica Superiore (ricostruite con straordinaria maestria da Fabio Fernetti e grazie agli studi dell'ICSR) a confronto con l'aspetto attuale, e visibili grazie a una serie di touch screen, frutto delle tecnologie digitali HAL9000. Sarà, infine, possibile ripercorrere i modi in cui Giotto dipingeva e penetrare virtualmente all'interno di una scena delle Storie Francescane, grazie a un allestimento tridimensionale, curato dal CNR. L'intervento sui dipinti di S. Nicola (pensato come un cantiere aperto, cioè visitabile dal pubblico) è un esempio di recupero fisico di un'opera d'arte, mentre gli allestimenti al Monte Frumentario costituiscono il primo esempio in assoluto di un recupero virtuale di un ciclo pittorico condotto in maniera specialistica.

Ottobre. S'intitola "La malinconia" il dipinto eseguito nel 1894 da Edvard Munch che apparirà sul manifesto della mostra "Munch e i talenti del nord" in programma presso Villa Manin di Codroipo (UD) dal 25 settembre 2010 al 6 marzo 2011. Evento raro, per l'Italia. Atmosfere nordiche e la possibilità di immergersi nel contesto culturale che ruotò attorno al celebre pittore norvegese (1863-1944), fra i massimi esponenti dell'espressionismo decadente. Un'occasione straordinaria per conoscere questo artista, i paesaggisti scandinavi e altri maestri del Nord Europa. «La mostra sarà un evento unico – spiega il curatore Marco Goldin - perché permetterà di capire chi è Munch, dove e come è cresciuto culturalmente e perché è diventato così. Sappiamo ancora poco di questo genio. Conosciamo solo "L'urlo", che, purtroppo, in seguito al furto subito, non è più prestabile». Purtroppo. In compenso ci saranno una serie di 120 opere - di cui 40 di Munch e 10 di Vilhelm Hammershoi – di artisti danesi, norvegesi, svedesi e finlandesi. «Hammershoi era fino a poco tempo fa sconosciuto, nonostante i suoi bellissimi interni polverosi - commenta Goldin - ma dagli anni Novanta sta avendo una fortuna straordinaria in tutto il mondo». La mostra vuole narrare il rapporto tra uomo e paesaggio nei paesi del Nord Europa. Un rapporto disorientante, che da un lato invita a non perdersi nel cosmo e a guardare le immagini della natura, e dall'altro spinge invece a farlo.

Novembre. "Dalì e il ritratto" al Palazzo Reale di Milano è il grande evento che chiuderà l'anno delle esposizioni meneghine. «Non dipingo un ritratto che assomiglia al modello, piuttosto è il modello che dovrebbe assomigliare al ritratto» diceva il genio di Figueras ed è facilmente immaginabile l'alto grado di surrealismo che la mostra – in programma da novembre 2010 a marzo 2011 – toccherà. Un monumento al baffo. Il baffo che adorna ogni volto. Il baffo che autocelebra un artista che fece della provocazione il proprio marchio di fabbrica. Dileggiando mostri sacri come la Monna Lisa. Ritratti di un nevrotico sobillatore, eccentrico e imprevedibile. «Quando sono arrivato a New York mi hanno chiesto una definizione di surrealismo. Ho risposto: il surrealismo sono io». Nacquero, dalle sue mani, incubi allucinati, grovigli simbolici, conflitti interiori conditi con massicce dosi di paranoia. Fu un ribelle, ma appoggiò il Generalissimo Franco. Fu un irriverente, ma si immerse nel cristianesimo: scrisse il "Manifesto Mistico", illustrò la Bibbia e diede vita a un'arte sacra visionaria e fiammeggiante. Ebbe una sola compagna per tutta la vita: Gala, amata musa ispiratrice. Morì nel 1989, di un colpo apoplettico. Queste furono le sue ultime parole: «Forse sarò disprezzato e incompreso, ma sarò un grande genio, sono certo di questo».

  CONTINUA ...»

30 dicembre 2009
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